Storie d'impresaFiliera e sostenibilità: la storia di Allevamento Moris

Un finanziamento per sostenere gli investimenti e dare continuità alla crescita di un'azienda agricola d'eccellenza
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Storie d'impresa

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C’è una valle in provincia di Cuneo dove il tempo scorre al ritmo della natura, e dove la passione per l’allevamento si tramanda da generazioni. È lì che nasce Allevamento Moris, una realtà agricola che ha fatto della filiera corta, del rispetto per gli animali e dell’innovazione sostenibile il proprio segno distintivo. Una storia di famiglia, di terra, e di cambiamento continuo.

Dalle mucche alle bufale

L’azienda ha radici profonde nel mondo agricolo: prima l’allevamento di razze piemontesi da carne, poi di frisone da latte. Ma il vero punto di svolta arriva nel 2002, quando la famiglia Moris decide di puntare sulla bufala mediterranea italiana, acquistando un nuovo centro aziendale e dando vita a una realtà unica nel Nord Italia. Oggi contano circa 1.200 capi e sono l’unica azienda della provincia di Cuneo a dedicarsi a questo tipo di allevamento, tra le poche in tutto il Nord.

"Con le bufale ci si è aperto un mondo" racconta Ivan Morisiasco, CEO di Allevamento Moris. "Non siamo più solo allevatori, siamo anche trasformatori e commercianti: produciamo latte e carne, abbiamo il nostro caseificio, la macelleria e nove punti vendita diretti tra Piemonte e Liguria. E lavoriamo anche con ristoranti, catering e una piccola GDO locale".

Dalla terra alla tavola

La qualità del prodotto nasce dalla terra. E nel caso di Allevamento Moris, questa terra è viva: l’azienda coltiva l’80% dei foraggi per i propri animali e ha scelto di abbandonare la chimica di sintesi, tornando a pratiche agronomiche rigenerative. “Abbiamo smesso di arare e di usare concimi chimici. Abbiamo riportato in vita la microbiologia dei suoli, seguendo metodi che usavano già i nostri nonni”.

Anche per la salute degli animali, Moris ha scelto una via non convenzionale: uso di frequenze elettromagnetiche e fermentazioni naturali per colonizzare gli ambienti delle stalle. Un approccio che ha ridotto drasticamente l’uso di antibiotici e migliorato il benessere degli animali. E quando gli animali stanno bene, anche il prodotto finale, tra cui mozzarella, burrata, stracciatella e carne di bufalo, è più sano.

Vogliamo essere un allevamento che punta all’innovazione, con al centro la cura dell’animale, dal suo benessere all’alimentazione.”

E poi, non solo Italia. L’azienda ha aperto nuovi mercati all’estero, lavorando con ristoratori in Costa Azzurra e clienti in Austria e Germania, dove la carne di bufala è sempre più apprezzata per le sue qualità nutrizionali.

Le sfide di un’agricoltura sostenibile

Innovare nel mondo agricolo non è semplice. "La sfida più grande è spiegare il valore del nostro prodotto: non è solo buono, ma fa bene. E questo ha un prezzo", raccontano. “In più, siamo un’azienda con quasi 50 persone, e per garantire sostenibilità economica dobbiamo mantenere volumi importanti senza compromettere la qualità”.

È un equilibrio delicato, tra produzione e visione, ma che la famiglia Moris affronta ogni giorno con la stessa determinazione con cui ha deciso di non scendere a compromessi.

La crescita passa anche da un prestito veloce

Portare avanti un’azienda agricola di queste dimensioni, con un modello produttivo sostenibile e una filiera diretta, significa anche affrontare sfide economiche importanti. A partire dalla necessità di garantire continuità e solidità a un’impresa che oggi conta circa 50 collaboratori.

In questo contesto, l’incontro con Banca AideXa è stato un acceleratore.

"Il mondo agricolo” spiega Morisiasco “ha caratteristiche diverse da altri settori. Non siamo obbligati a depositare bilanci, ed è spesso difficile trovare partner finanziari disposti a leggere i numeri al di là dei documenti standard. Con AideXa invece è stato tutto semplice e veloce: hanno analizzato la nostra azienda grazie alla tecnologia, capendo chi siamo e come lavoriamo."

Il finanziamento ricevuto è servito per supportare investimenti strutturali e dare respiro a un piano di crescita già ben avviato.