Open bankingOpen Banking e PSD2 spiegati in parole semplici

La PSD2 (Payment Services Directive 2) è un insieme di leggi sui servizi di pagamento, in vigore in UE dal 2018.
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Open Banking e PSD2: cosa sono?

PSD2, ovvero la Direttiva Europea sui Servizi di Pagamento. Messa così sembra una cosa noiosissima, una sigla per addetti ai lavori che si occupano di banche.

E invece no: tre lettere e un numero raccontano un’autentica rivoluzione. Nei consumi, nei rapporti tra consumatori e istituti di credito, tra banche stesse.

Perché la Direttiva, che ha trovato piena attuazione dal 31 dicembre 2020 anche nel nostro Paese, ha un postulato molto semplice:

Le informazioni bancarie del conto corrente non sono di proprietà esclusiva dell’istituto di pagamento che lo ospita, ma anche dell’utente, che può decidere di condividerle con altri soggetti, soprattutto innovativi.

Autorizzando uno sguardo sul proprio conto corrente, privati cittadini, professionisti e aziende possono godere di un miglioramento notevole dei servizi. Perché si permette ad altri di analizzare i dati, siano essi relativi alle abitudini di spesa, alle tipologie di transazioni o al cash flow.

Significa, banalmente, che le tante fintech che stanno continuando a nascere – e che assumono un ruolo sempre più significativo nel panorama economico-finanziario – possono offrire servizi dedicati.

Non un rapporto di concorrenza con il sistema bancario tradizionale, ma piuttosto complementare.

PSD2: tre nuovi soggetti

La PSD2 introduce tre nuovi soggetti (Third-Party Providers) che si affiancano alle banche nell’erogazione di servizi di pagamento:

  • I PISP (Payment Initiation Services Providers) offrono servizi di disposizione di ordini di pagamento che permettono di effettuare un pagamento online tramite un soggetto diverso dalla banca presso la quale si detiene il conto; in poche parole, i clienti possono effettuare un pagamento senza dover visitare il sito della propria banca.

  • Gli AISP (Account Information Services Providers) offrono servizi di informazione sui conti di pagamento online grazie al quale si possono ottenere informazioni aggregate su uno o più conti online detenuti anche presso banche diverse. Per esempio, grazie agli AIS i consumatori hanno la possibilità di avere tutte le informazioni di conti diversi su una singola piattaforma.

  • I CISP (Card Issuers Service Providers) offrono servizi di conferma disponibilità fondi previsti nel caso di pagamenti effettuati con carte di debito emesse da un operatore diverso rispetto a quello della propria banca. Questi soggetti possono verificare la disponibilità sul conto corrente dei clienti per permettere la finalizzazione di un pagamento.

Tutti i nuovi servizi offerti da queste terze parti sono erogati con il paradigma del cosiddetto Open Banking, ovvero la condivisione dei dati tra i vari attori dell’ecosistema bancario. L’Open Banking dà pieno potere di scelta al cliente che può autorizzare soggetti terzi a leggere i dati del suo conto o a processare pagamenti in suo nome.

Banca AideXa e PSD2

E noi di Banca AideXa come utilizziamo la PSD2? Per fare risparmiare tempo agli imprenditori e offrire le migliori condizioni di finanziamento!

Durante il processo di richiesta di un finanziamento, chiediamo ai nostri clienti di collegare i conti correnti e per farlo ci rivolgiamo a un AISP (vedi sopra) che offre servizi di informazione sui conti.

In questo articolo spieghiamo nel dettaglio come funziona.

Il futuro della PSD2

La strada è decisamente tracciata (complice anche la terribile pandemia da Covid che ha reso urgente una dematerializzazione e semplificazione di determinati processi): secondo l’Osservatorio del Politecnico su Fintech e Insurtech il 47% dei consumatori vorrebbe poter visualizzare e pagare le bollette, il 38% servizi per l'identità digitale, il 36% servizi per la telefonia mobile, il 34% servizi per la mobilità, un altro 34% carte fedeltà.

Gli under 35 in particolare richiedono servizi per gestire e accrescere le proprie risorse, come budgeting (31%, contro il 19% tra gli over 55) e opzioni di investimento personalizzate (30%, contro 21% tra gli over 55).

L’analisi dell’Osservatorio, che racconta la situazione nel 2020, ha censito oltre 300 startup fintech e insurtech: oltre la metà di esse non ha subito un impatto negativo dopo il primo lockdown e una su cinque ha addirittura colto nuove possibilità.

Il che significa che si tratta di un modello di business solido ed efficace, ormai maturo – seppur ancora in rampa di lancio – e pronto a offrire servizi più efficienti. Nessuna controversia con le banche, ovviamente, ma la capacità di venire incontro a bisogni diversi della clientela.

E la PSD2 è la chiave di volta che permette a questo meccanismo di diventare grande. Vale la pena provare, no?