Storie d'impresaFinanziamenti per impianti fotovoltaici: la storia di OMAC

OMAC ha chiesto un finanziamento di € 100.000 per installare un impianto fotovoltaico così da abbattere le bollette.
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La domanda è semplice e diretta: può un’azienda in salute, con un flusso di cassa positivo e con un fatturato in crescita, avere bisogno di un finanziamento?

La risposta è altrettanto diretta: ovviamente sì.

È il caso di OMAC, che sta per Officina Meccanica Alto Casentino. Un’impresa ad altissimo tasso d’innovazione che si occupa di meccanica di precisione per grandi colossi dell’automazione che ha deciso di accendere X Instant, un finanziamento da 100.000 €, con Banca AideXa, su “suggerimento” di Artigiancredito Toscana, il consorzio di garanzia dedicato esclusivamente alle imprese che operano nel comparto dell’artigianato.

La scelta di OMAC è stata quella di richiedere un finanziamento - come ci racconta il titolare Fabio Mangani - per completare due investimenti: il primo, di carattere estetico, per riammodernare il piazzale antistante il capannone dove c’è l'officina; il secondo, di carattere strutturale, per l’installazione dei pannelli fotovoltaici.

Com’è nata OMAC?

OMAC è il frutto di un lavoro certosino di Mangani e della moglie, Tiziana. Un’azienda nell’aretino che prima era alloggiata in un capannone in affitto di 400 metri quadri, poi si è spostata in un altro capannone di dimensione doppia e che poi, lo scorso anno, ha deciso di acquistare l’edificio per una cifra vicina ai 500mila euro.

Attualmente ha 22 dipendenti, di cui 6-7 assunti tramite agenzie interinali perché le imprese artigiane non possono avere più di 15 dipendenti. Chiuderanno quest’anno con più di tre milioni di euro di fatturato, con una dinamica sempre crescita.

Hanno avuto un solo momento di difficoltà, tra il 2010 e il 2012, a causa dell’onda lunga della crisi economica del 2009, da cui però sono riusciti a riprendersi.

E lo ha fatto alla grande, la OMAC. Perché è vero che la meccanica di precisione non si è mai fermata neanche durante il Covid – anzi, ha incrementato di molto il suo fatturato – ma è altrettanto innegabile che i dati parlino da soli: al 30 settembre il fatturato della OMAC era superiore del 30% rispetto a quello di tutto il 2020, ottenuto con le stesse attrezzature e con lo stesso numero di dipendenti.

E questo, come detto, soprattutto per la scelta di avere come clienti aziende di dimensioni medie o addirittura grandi.

Quali difficoltà ha dovuto affrontare?

Dunque, la OMAC non si trovava in difficoltà e non aveva bisogno di capitale per sopravvivere, ma per consolidare ulteriormente il business.

Il sistema bancario del territorio, che pure ha sempre avuto un rapporto privilegiato con l’azienda, aveva dei tempi troppo lunghi per poter permettere all’impresa di mantenere il suo consueto dinamismo.

Avere il via libera su un prestito significava aspettare qualche mese. A Mangani e a sua moglie servivano invece risposte rapide e sicure.

Come avete conosciuto Banca AideXa?

Per questo motivo la OMAC si rivolge ad Artigiancredito Toscana, con cui ha rapporti da oltre 15 anni.

Sono stati loro che ci hanno parlato per la prima volta di Banca AideXa. Mi sono fidato subito perché con loro abbiamo portato avanti tante operazioni andate a buon fine, abbiamo uno storico e un rapporto estremamente positivo.

Fabio Mangani, titolare di OMAC

Se è vero che durante questo periodo storico l’accesso al credito è più facile per tutti, ma è altrettanto innegabile che i tempi si dilatano, le occasioni sfumano e si rischia di perdere lo scopo primigenio per cui si era richiesto un finanziamento.

Come avete utilizzato i soldi di X Instant?

Tante cose sono cambiate negli ultimi anni per OMAC e il Covid è stato il definitivo detonatore. Una volta rilevato il capannone, dunque, si è deciso di puntare su due investimenti: il primo, quello del piazzale; il secondo, decisamente più significativo, è quello di montare l’impianto fotovoltaico sul tutto.

«È vero che oggi ci sono degli incentivi – ci spiega Mangani – ma è bene che un’azienda piccola come la nostra punti forte su una struttura come i pannelli solari per due ordini di motivi: il primo, di “immagine”, perché chi viene a visitarci si accorge che siamo un’impresa di dimensioni ridotte ma con una visione chiara sul futuro; il secondo è che un’azienda come la nostra ha bollette energetiche tra i 4 e i 5.000 euro al mese che grazie al fotovoltaico possiamo abbattere».

Banca AideXa, infatti, utilizzando algoritmi d’intelligenza artificiale e parametri diversi dal tradizionale bilancio è in grado di snellire la procedura di rilascio del prestito, tramutandola in un meccanismo quasi “automatico”.

Proprio la semplicità e la velocità, unite al supporto di Artigiancredito, hanno convinto la OMAC della bontà del sistema.

Fabio ci confessa che già l'anno prossimo ha intenzione di chiedere un altro prestito perché vuole acquistare un macchinario che costa circa mezzo milione di euro. Pur essendo una cifra molto alta per un’azienda delle sue dimensioni, gli permette di essere ancora più competitivo in una provincia, quella di Arezzo, in cui ci sono solo due macchinari come questo.

Infine, Fabio si dice molto soddisfatto degli interessi che corrisponde a Banca AideXa, perché competitivi rispetto al contesto attuale.

A chi consiglieresti X Instant?

«Mi sento di suggerire Banca AideXa e i suoi prodotti – conclude Mangani – a tutte quelle aziende del mio settore che hanno bisogno di fare un investimento in tempi rapidi. Mi viene in mente l’esempio di un autotrasportatore che vuole acquistare un camion di seconda mano e necessita, quindi, di avere una risposta quasi immediata alla sua richiesta, altrimenti potrebbe perdere l’offerta. Ebbene, Banca AideXa ha sicuramente la risposta giusta a questo tipo di esigenze».