Storie d'impresaRideMovi: la micromobilità italiana che punta all’Europa

RideMovi accelera in Europa con AideXa e ACT: più bici elettriche per una mobilità urbana sostenibile e profittevole.
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Una flotta di biciclette e monopattini elettrici, un software proprietario, una filiera produttiva snella e una vision chiara: portare la mobilità urbana sostenibile in tutta Europa.

RideMovi è oggi il primo operatore italiano nel settore della micromobilità condivisa e uno dei primi cinque player globali. Abbiamo incontrato Alessandro Felici, CEO e Co-Founder, per farci raccontare com'è nata l’azienda e perché ha scelto AideXa per accelerare la sua corsa.

La nascita di RideMovi

Tutto inizia nel 2017, con un viaggio a Shanghai. “Ho visto per la prima volta queste biciclette che si sbloccavano tramite app: era qualcosa di rivoluzionario, non esisteva ancora in Europa. Così è nata la partnership con Mobike, azienda pioniera della bike sharing cinese, che ci ha dato l’esclusiva per l’Italia”, racconta Felici. Firenze e Milano sono state le prime città italiane a sperimentare questo nuovo modello di mobilità a flusso libero, senza stalli fissi.

Poi, nel 2019, arriva il cambio di passo: Mobike viene venduta a un gruppo cinese che decide di disinvestire fuori dalla Cina. Il team italiano acquista il business nel Sud Europa e nasce ufficialmente RideMovi.

Un modello integrato, sostenibile e profittevole

RideMovi cresce velocemente. Prima l’internalizzazione del software e dell’hardware, poi l’elettrificazione della flotta. Oggi l’azienda è presente in circa 50 città, in 7 paesi europei, con una crescita annuale del 20-30%.

“La nostra forza è un modello di business molto integrato. Dallo sviluppo del mezzo, al software, fino alle operations, tutto è disegnato per essere efficiente”, spiega Felici. Una scelta che si riflette anche nei numeri: RideMovi è profittevole dal 2019, un caso raro nel settore della micromobilità.

Una mobilità urbana diversa, più bici che monopattini

A differenza di molti competitor RideMovi ha puntato da subito sulle e-bike.La bici elettrica è ancora il nostro core business. Il monopattino ha dinamiche economiche diverse, ma anche limiti di accettazione politica e urbana. La bici, invece, è un mezzo più inclusivo, sostenibile e adatto a molteplici tipi di spostamento.”

L’azienda ha costruito una value chain proprietaria: le bici sono progettate su misura per le esigenze operative, con un’attenzione maniacale all’efficienza e ai costi. Anche le operations sono snelle: la maggior parte delle attività operative è esternalizzata, per garantire flessibilità e scalabilità.

Un finanziamento con AideXa e ACT: crescita e nuovi mezzi per il mercato tedesco

Abbiamo scelto AideXa tramite il nostro partner comune Artigiancredito, perché avevamo bisogno di capitali per accelerare la nostra espansione. In particolare, il finanziamento è stato utilizzato per acquistare nuovi mezzi destinati al mercato tedesco, il più grande in Europa, dove siamo già presenti in 5 città, ma vediamo potenziale in oltre 60”, racconta Felici.

Il finanziamento AideXa si inserisce in un mix di risorse interne e capitali esterni per sostenere una crescita che vuole restare sana e sostenibile, ma più rapida. “Riusciamo già a crescere con le nostre forze, ma il potenziale di mercato è talmente vasto che vogliamo spingerci oltre.”

Tra intelligenza artificiale e nuove soluzioni: lo sguardo al futuro

RideMovi continua a innovare. Dopo aver costruito la propria infrastruttura software, oggi l’azienda sta investendo in intelligenza artificiale per migliorare i modelli predittivi, l’allocazione dei mezzi e l’interazione con l’utente.

Una visione chiara: tecnologia e sostenibilità urbana

Il settore si sta consolidando: sono rimasti solo i player più solidi.

Noi abbiamo scelto di essere profittevoli prima di essere grandi, ora vogliamo crescere mantenendo questo equilibrio. Crediamo in una mobilità urbana più sostenibile, accessibile e integrata. E i numeri ci stanno dando ragione.”

Con un piede saldamente ancorato alla tecnologia e lo sguardo rivolto all’Europa, RideMovi è pronta a pedalare ancora più veloce