PMIFinanziamenti per le imprese: come ti valuta una banca?

EBITDA, insoluti, debiti: sono alcuni degli indicatori che le banche guardano prima di concederti un finanziamento
 minuti di lettura
PMI

Condividi

Finanziamenti per le imprese. Come ti valuta una banca?

Quando stai chiedendo un finanziamento, la banca o l’istituto a cui ti rivolgi ha bisogno di valutare se la tua impresa è abbastanza solida per poter restituire la somma prestata. Tra gli indicatori che vengono presi in considerazione ce ne sono 3 particolarmente importanti: l’EBITDA, che valuta il profitto di un'impresa, gli insoluti, cioè le fatture non ancora pagate, e i debiti.

EBITDA: cos’è e a cosa serve

L’EBITDA è un indicatore che si trova nel bilancio delle aziende. È un acronimo inglese che sta per Earnings Before Interests Taxes Depreciation and Amortization ed è anche conosciuto come margine operativo lordo MOL. Cosa ci dice in concreto l’EBITDA? In parole semplici è un numero che si ottiene dalla riclassificazione del conto economico che indica il profitto di un’impresa e la sua efficienza operativa.  

Solitamente è ritenuto più affidabile dell’utile per capire quanto un’impresa sia competitiva. Questo perché la differenza tra Utile ed EBITDA sta nel fatto che quest’ultimo tiene conto anche degli investimenti fatti da un’impresa, come l’acquisto di macchinari o il rinnovamento di una struttura.

Perché agli istituti creditizi interessa conoscere l’EBITDA? Perché durante la fase di istruttoria, cioè durante il processo di valutazione della richiesta di finanziamento, la banca deve verificare che l’azienda che riceverà la somma in prestito abbia una proporzione tra entrate e uscite (il cosiddetto flusso di cassa) sufficienti per restituire il denaro. L’EBITDA indica proprio questo.

I pagamenti insoluti

Gli insoluti sono un altro aspetto cui prestare attenzione per migliorare la probabilità che la richiesta di finanziamento venga approvata. Con insoluti si intendono quelle somme di denaro che non vengono pagate entro i termini di scadenza stabiliti. Gli insoluti possono essere di diversa natura e vanno attentamente evitati per non rischiare problemi di contabili nella gestione del flusso di cassa, ma anche problemi con i propri fornitori e, in generale, creditori.

Se al contrario la tua impresa non ha insoluti, ad esempio perché paghi le tue fatture nelle tempistiche previste, le banche saranno più propense a valutarti come un buon pagatore e, di conseguenza, concederti il prestito.

I debiti dell’impresa

Anche se per le imprese è spesso normale avere una certa quota di debito, bisogna prestare particolare attenzione ad avere un equilibrio positivo tra i ricavi e il debito accumulato. Una quantità di debiti rilevante fa apparire come poco stabile e rischiosa un’impresa agli occhi delle banche e, di conseguenza, abbassa le probabilità che queste concedano il finanziamento.

Attenzione infatti a non cadere nell’errore di ricorrere ad un finanziamento per saldare i debiti. Se infatti la situazione finanziaria aziendale non è stabile, richiedere un prestito potrebbe portare ad un sovraindebitamento dovuto a interessi di mora in caso di ritardo e tassi di interesse che non si riescono a sostenere.