PMIPagare le tasse: regole d’oro ed errori da evitare

I consigli pratici di AideXa per assicurarti di poter pagare le tasse e non incorrere in sanzioni
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Diverse aliquote, scadenze che incombono, clienti che pagano in ritardo (e a volte non pagano proprio) e molto altro.

Sono alcuni dei problemi tipici per gli imprenditori e professionisti italiani, che possono intralciare non solo le attività di routine aziendale, ma anche la capacità di pagare le tasse.

Per aiutarvi a districarvi nella giungla dei pagamenti, ecco qualche consiglio su cosa è meglio fare e cosa evitare quando si parla di tasse.

Tre errori da evitare con le tasse

1.    Dimenticare dichiarazione dei redditi e Iva

2.    Non conservare i documenti

3.    Inserire i dati sbagliati

Il primo (e più grosso) è quello di dimenticare di effettuare la dichiarazione dei redditi o dell’Iva oppure pagare in ritardo.

Le sanzioni, specie se si provvede rapidamente, sono fortunatamente contenute:

  • + 0,4% del totale per 3 mesi di ritardo

  • + 1% del totale da 3 a 6 mesi di ritardo

Dai 6 mesi in poi attenzione perché le sanzioni diventano davvero notevolissime.

In secondo luogo, è bene ricordarsi di conservare sempre qualsiasi documento per un periodo di almeno 5 anni (ma sarebbe meglio 10).

I controlli delle autorità preposte, infatti, possono arrivare anche dopo molto tempo e bisogna essere pronti a presentare le prove di essere in regola con scadenze e pagamenti. Altrimenti si rischia di dover pagare una sanzione accessoria fino al 30% dell’importo mancante, oltre ovviamente a quanto non corrisposto.

Terzo errore da non sottovalutare è l’inserimento errato dei dati. In questo caso ci sono diverse alternative.

Nel caso di una leggera svista non ci sono sanzioni ma bisogna seguire un iter rigoroso:

  • dichiarando l’errore alle autorità preposte

  • regolarizzando la propria posizione

Più grave è invece se si cercano di “aggiustare” i numeri all’interno delle dichiarazioni. In questo caso le sanzioni possono arrivare anche al 100% della cifra non versata. Imprenditore avvisato…

La giungla dell’IVA

Come ben sapete l’Iva in genere sarebbe al 22%. Ma ci sono beni o servizi per cui si applica al 10%. Altri ancora che l’hanno agevolata al 4%. Vi raccomandiamo quindi di informarvi bene su quale sia la vostra casistica.

E se si sbaglia? Nel caso sia stato commesso un errore durante l’addebito ai clienti si può procedere con una nota di credito che rimette in sesto l’operazione.

Se invece avete sbagliato a fare il calcolo dell’Iva dovuta in sede di dichiarazione bisogna essere veloci a sistemare, altrimenti si rischiano sanzioni pesantissime.

4 regole d’oro

Per fare sì che le tasse siano parte integrante dell’attività lavorativa e non un incubo, è bene ricordare anche 4 regole fondamentali:

La prima è: assicuratevi di avere da parte il budget per pagarle. Va da sé che per corrispondere quanto dovuto al fisco bisogna avere la liquidità necessaria. Vi raccomandiamo per questo di stornare anticipatamente la parte delle vostre entrate che deve essere usata per le tasse, quando vi è possibile.

Fondamentale, anche a questo proposito, è che i clienti paghino in tempo le fatture. Anche perché altrimenti vi troverete a dover versare delle tasse su cifre non ancora incassate.

Per evitare problemi di liquidità si può anche pensare di convertire le fatture che non vi sono ancora state saldate in capitale circolante, in modo da avere una riserva di capitale anche nel caso di pagatori un po’ lenti.

Infine, si può scegliere un credito aziendale a breve scadenza che permetta di far fronte alle esigenze senza impegnare i bilanci dell’azienda su periodi di tempo troppo lunghi.

Un finanziamento a 12-24 mesi, come X Instant e X Garantito, può rappresentare un'ottima soluzione per avere immediata liquidità che rientri nel capitale circolante dell'azienda. E permetta agli imprenditori di non vedere più le tasse come una seria preoccupazione.