I am an AideXerIl segreto per fare strategy? Le giuste connessioni. La storia di Gaia

Ascolto, scambio ed esplorazione. Ecco le chiavi del successo di una strategia secondo la nostra Project Specialist
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I am an AideXer

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Il percorso di Gaia Panzanini come Project Specialist inizia dopo aver letto un articolo di giornale su Banca AideXa. Oggi, dopo più di un anno come Aidexer, ci racconta qualcosa di più sul suo lavoro: la strategia d’impresa.

Come spiegheresti a tua nonna il lavoro che fai?

In poche parole quello che facciamo nel team Strategy è identificare tutte le attività più importanti che servono ad AideXa per crescere. Una volta che le abbiamo individuate, troviamo il modo di metterle a terra, o realizzandole direttamente noi o dando supporto ai colleghi.  

Quale app ti ha cambiato la vita?

Vivino. È la tipica app che ti permette di fare una bella figura con tutti quando porti il vino ad una cena o ordini al ristorante. Puoi fotografare e archiviare nella tua personale libreria le bottiglie che hai provato ed avere sempre a disposizione le recensioni di pressochè tutti i vini sul mercato.  

L’impresa più bella di sempre, secondo te.

Quella della Svalbard Global Seed Vault, la banca mondiale dei semi che si trova in Norvegia, vicino al Polo Nord. In questa sorta di bunker sono conservate tutte le specie di semi esistenti, che in caso di cataclismi verrebbero protette e preservate.

Se AideXa ti prestasse € 100.000 per lanciarti in un nuovo business, dove ti butteresti?

Investirei in progetti d’arte, in particolare quella post-moderna, che è da sempre la mia passione nonostante sia poco conosciuta, perché meno fotografabile e più esperienziale di altre forme artistiche. Andrei sia nella direzione di investimenti nelle nuove tecnologie, dalla realtà aumentata agli NFT, sia nella compravendita di oggetti d’arte.

 

Dalla Francia all’Italia, cercando un progetto innovativo

Mi piace sempre ricordare come ho conosciuto Banca AideXa e mosso i primi passi qui. Spesso con i miei colleghi ne sorridiamo ancora” comincia Gaia.

Gaia, infatti, entra in squadra a gennaio del 2021, quando di AideXa c’erano ancora poco più dei dieci fondatori. Di loro aveva letto solo su un articolo di giornale qualche mese prima, in cui si parlava del progetto nascente, dei suoi promotori di successo e del finanziamento record avuto solo al primo round.

C’era l’idea di fare qualcosa di valore per il Paese, mettendosi in gioco con nuove strade e tecnologie. Quando conosce AideXa, Gaia è appena tornata dalla Francia, dove ha concluso un Master of Science in International Business e in Entrepreneurship and Innovation tra Lille e Parigi.  “In Francia è molto sentita l’idea di aiutare il proprio territorio a svilupparsi e crescere, mentre la cosiddetta fuga di cervelli non è vista di buon occhio. Anche grazie ai miei studi sono poi stata affascinata dal concetto di startup, piuttosto che di multinazionale” commenta.

Quando ho scelto di entrare in AideXa l’ho fatto perché volevo uscire dalla comfort zone e lanciarmi in un progetto davvero innovativo. Ma oggi la scelgo tutti i giorni per tutti gli spunti, le ispirazioni e le contaminazioni che ti danno le persone con cui mi interfaccio

Gaia Panzanini, Project Specialist

Tutti qui si portano dietro un bagaglio professionale diverso: dal digital, alla consulenza, alla banca e al tech. Lavorare a contatto figure così varie e con esperienze pregresse di grande spessore, diventa quindi motivo di contaminazione e occasione di imparare.  

Essere camaleontici e lasciarsi ispirare

Anche la dimensione dell’azienda diventa per Gaia l’occasione di lavorare a contatto con più persone possibili, ma soprattutto con quelli che definisce dei leader, disposti a collaborare e insegnare.   

Per me una delle cose più belle è trovare in molti dei nostri team persone che spiccano non solo per le competenze tecniche, ma anche manageriali. Quando le ascolti parlare durante le riunioni e ti fai ispirare da come ragionano, impari anche tu ad esporre il tuo pensiero.

Gaia Panzanini

Uno degli aspetti fondamentali che Gaia ha imparato solo sul campo è proprio l’importanza di essere lavorativamente estroversi: non aver paura di dire la propria opinione, parlare con le persone, fare domande. È così che si ricevono i migliori spunti di crescita.  

Soprattutto nel suo ambito, la strategia d’impresa, bisogna essere dei camaleonti: adattarsi in base a situazioni e persone, cambiando il modo di ragionare, di porsi domande e proporre soluzioni. “Per fare strategy devi sapere un po’ di tutto e relazionarti con tanti mondi diversi, cercando di ottenere sempre le connessioni giuste per gli obiettivi del progetto” sostiene Gaia “Parlare con tutti, assorbendo il meglio e superando la timidezza, è fondamentale”.

La gestione intelligente di lavoro e relazioni

Gaia assorbe e cresce grazie alle persone ma anche attraverso libri, di cui è grande appassionata, tanto da leggerne anche cinquanta all’anno. Periodicamente stabilisce un tema di lettura di cui esplora tutti gli aspetti, dai saggi ai romanzi. Quest’anno il suo tema è proprio la crescita personale.

Da libri come L’intelligenza emotiva di Goleman o Pensieri lenti e veloci di Kahneman, per esempio sto imparando l’impatto positivo che sulle persone hanno gesti semplici, come entrare in una riunione con il sorriso invece di un’espressione seria

Gaia Panzanini

Dalla gestione “intelligente” delle emozioni all’organizzazione della propria giornata lavorativa, Gaia ha una strategia per tutto: quando arriva la mattina in ufficio la prima cosa che fa è scrivere su una dashboard i propri obiettivi della giornata, cancellandoli ad uno ad uno una volta completati. “Questo mi permette di capire visivamente quanto sto progredendo, spacchettando le attività in tanti piccoli pezzi e non facendomi sopraffare dalla mole di lavoro

Ci sono piccoli atteggiamenti che non richiedono tempo o forza per essere praticati, ma una volta che li attuiamo, sia al lavoro che nella vita privata, fanno tutta la differenza del mondo

Gaia Panzanini