PMIDecreto Liquidità Imprese: cosa cambia con i presiti alle imprese

Cosa cambia per le imprese con la nuova legge di bilancio che interviene sul decreto Liquidità Imprese 2020
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PMI

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Con il largo consenso di cui gode questo esecutivo, il passaggio della Legge di Bilancio alle Camere dovrebbe essere poco più di una formalità, soprattutto per quanto riguarda i temi più scottanti.

Ma visto che le sorprese nella storia politica italiana non mancano mai è bene usare qualche forma cautelativa.

Quindi: la bozza di “Manovra” approvata dal Consiglio dei ministri lo scorso 28 ottobre si occupa – eccome – di credito alle aziende.

In continuità con quanto previsto dal decreto Liquidità Imprese 2020, viene prorogato fino al 30 giugno 2022 la possibilità per le PMI di impiegare due modi per finanziarsi:

  1. il prestito garantito dal Fondo PMI

  2. il prestito con il “via libera” di SACE. Con un’avvertenza: per accedere a questa seconda modalità devono prima essere stati interamente impiegati i prestiti garantiti dal Fondo PMI.

Le novità fondamentali per i prestiti alle imprese

Attenzione, però, perché la proroga fino al 2022 non mantiene inalterato l’impianto, ma introduce alcune novità fondamentali. La Manovra, infatti, interviene sull’articolo 13 del Decreto Liquidità (il 23/2020), ovvero sull’ammontare complessivo oggetto di garanzia.

Due sono le novità fondamentali:

  1. Per i prestiti fino a 30mila euro, la copertura per i finanziamenti sarà dell'80% dal 1° gennaio 2022 (ora e fino al 31 dicembre è pari al 90%).

  2. Per tutti i prestiti garantiti dal Fondo verrà previsto dal 1° aprile 2022 il pagamento di una commissione.

Cosa cambia dal 1° luglio 2022 per i prestiti alla imprese?

Che cosa succede dal 1° luglio 2022? Decadrà la possibilità di richiedere un prestito agevolato con la garanzia statale, mentre fino al 31 dicembre 2022 sarà ancora possibile ricorrere alla garanzia SACE fino a 5 milioni di euro.

Ma non sarà automatico: verranno introdotti parametri di valutazione tra cui il merito di credito.

Dal 1° gennaio sarà ancora più importante saper dare in maniera rapida ed efficace una risposta alle necessità delle aziende di piccole e medie dimensioni.

Roberto Nicastro, presidente e fondatore di Banca AideXa

Continua Nicastro: «La riduzione dell’importo garantito dallo stato nei prestiti fino a 30mila euro, e la sua successiva abrogazione dal 1° luglio dell’anno prossimo, renderà ancora più cogente il tema del merito di credito.

Come riconoscere chi deve essere destinatario di un finanziamento dopo un 2020 in rosso per (quasi) tutti e un 2021 ancora tutto da decifrare tra aumento del PIL e impennata dei prezzi delle materie prime? Un aiuto concreto può arrivarci dalla tecnologia e dall’intelligenza artificiale in particolare.

L’analisi dei flussi di cassa, per esempio, consente di avere costantemente sotto mano il polso dello stato di salute delle imprese. Ma per avere questo tipo d’informazioni è necessario che la PSD2 venga applicata correttamente, garantendo l’accesso ai conti correnti delle aziende per le terze parti.

Per Banca AideXa – ma aggiungerei per tutto l’ecosistema delle micro e piccole imprese - questo è un tema di fondamentale importanza visto che fino ad ora solo noi non abbiamo potuto processare circa 250 milioni di euro di richieste di credito a causa della mancata applicazione della PSD2 da parte di vari istituti di credito e possiamo immaginare che i numeri di sistema siano ancor più ampi».

Il finanziamento garantito di Banca AideXa

Grazie a X Garantito eroghiamo fino a 300.000 euro in 24 rate costanti a tasso fisso. Non è richiesta alcuna garanzia aggiuntiva, perché il Fondo di Garanzia per le PMI copre fino all’80% dell’importo.

Il finanziamento si rivolge a società di capitali costituite da almeno due anni, con un fatturato superiore ai 100.000 euro e che non abbiano già superato l’importo massimo garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI (pari a 5 milioni di euro).